IL DISERTORE

In piena facoltà,
Egregio Presidente,
le scrivo la presente,
che spero leggerà.
La cartolina qui
mi dice terra terra,
di andare a far la guerra
quest'altro lunedì.
Ma io non sono qui,
Egregio Presidente,
per ammazzar la gente
più o meno come me.
Io non ce l'ho con Lei,
sia detto per inciso,
ma sento che ho deciso
e che diserterò.

Ho avuto solo guai
da quando sono nato
e i figli che ho allevato
han pianto insieme a me.
Mia mamma e mio papà
ormai son sotto terra
e a loro della guerra
non gliene fregherà.
Quand'ero in prigionia
qualcuno m'ha rubato
mia moglie e il mio passato,
la mia migliore età.
Domani mi alzerò
e chiuderò la porta
sulla stagione morta
e mi incamminerò.

Vivrò di carità
sulle strade di Spagna,
di Francia e di Bretagna
e a tutti griderò
di non partire piú
e di non obbedire
per andare a morire
per non importa chi.
Per cui se servirà
del sangue ad ogni costo,
andate a dare il vostro,
se vi divertirà.
E dica pure ai suoi,
se vengono a cercarmi,
che possono spararmi,
io armi non ne ho.

Versione italiana della canzone "Le deserteur", scritta e cantata nel 1954 da di Boris Vian.
L'ha cantata in italiano anche Ivano Fossati.
E' anche questa una canzone che ci riporta ad un viaggio...Questa volta il viaggio ci fà riflettere sull'orrore di ogni guerra e sulla scelta di un uomo semplice di fronte ad ogni atrocità.