LA TELA DI PENELOPE


La tela di Penelope è una storia dentro un'altra storia,
Lei vegliava fino alla vetta
Lei vegliava fino alla vetta delle ombre e l'oscurità
non lasciava nemmeno una nota in più della sua parte di chiarore.
L'infinito lo trascorreva dipanando la storia con il viso rivolto all'alba
e lui tornava sempre:bambino dispotico privo del suo sogno.

La tela di Penelope è un b&b dei Nebrodi del quale ho fatto la recensione su parks.it la scorsa settimana, frase scelta …
"la nostra ospitalità è una emozione sul filo della memoria"

la tela di Penelope è anche una grande emozione...della mia vita.

Capire Penelope significa capire l'essenza stessa del viaggio di Ulisse e significa dare un senso alla vita stessa.
C'è chi ha scritto "Nella sonorità orchestrale dell’Odissea, tra le musiche dei venti delle acque dei fuochi dei passi dei canti delle voci dialoganti delle preghiere dei lamenti dei pianti, ho ascoltato il linguaggio di Penelope".

Senza Penelope non c'è Odissea, ma solo un'accozzaglia di miti tenuti insieme dall'insensato andare senza meta di un eroe disperato. E' lei stessa, a ben vedere, la tela, la trama, il punto di partenza e insieme di arrivo per Ulisse. Senza Penelope Ulisse sarebbe preda del suo stesso mito, chiudendosi in esso a mezz'aria come senza contatto con la realtà; e peraltro non avrebbe avuto alcun motivo logico per non concludere il suo viaggio molto prima da qualche altra parte e non a Itaca. Il fulcro del poema non sta nel viaggio, ma nel ritorno, a Itaca. E la ragione del ritorno non è il reame o le deluse famiglie dei compagni morti, ma solo Penelope, solo lei.